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giovedì 25 giugno 2015

Avventura a Durango



DURANGO
Story
d'Amore, Coltelli,
Tequila e Fucili











Mescita a Durango

Peperoncini rossi nel sole cocente polvere sul viso e sul cappello…. inizia così un capolavoro del folk americano di Bob Dyalan: Avventura a Durango. Da questo passo di note, si sviluppa un opera top, poi tutta la canzone che ha come protagonisti due fidanzati che fuggono verso Durango dopo che lui ha ucciso una persona in un'osteria. 
Roma nce 
in    Durango
fa parte di uno degli album più famosi di Bob Dylan, Desire che De André considerava uno dei meglio riusciti del cantautore americano e che, nello specifico l’ascoltò insieme a Bubola mentre lavoravano sull'album Rimini.
  Spagnolo meridionale
La canzone era stata scritta da Dylan e Jacques Levy, suo collaboratore in quell'album, con un ritornello in spagnolo e il resto dei versi in inglese. De André e Bubola tradussero piuttosto fedelmente la parte in inglese, mentre scelsero di "rendere" lo spagnolo con un accento meridionale.
In pratica la storia di un avventura a causa di un omicidio. "Se nelle regioni meridionali non ci fosse la criminalità organizzata, come mafia, 'ndrangheta e camorra, probabilmente la disoccupazione sarebbe molto più alta". Un'immagine giovanile di Fabrizio De André.Ecco l'ultima staffilata che, nell'agosto 1998, sollevò un'ondata di proteste e sdegno tra gli esponenti di quella classe politica e sociale che De André racchiudeva nel suo concetto di borghesia. Gli stessi che gridavano allo scandalo quando De André dedicava le sue strofe a prostitute, lestofanti e suicidi e che, alla sua morte, lo avrebbero osannato definendolo "Grande Poeta".
Massimo Bubola e Fabrizio De André
Rallentata rispetto all'originale, perché si potessero meglio pronunciare le parole e abbiamo avuto l'idea, giudicata molto strana all'epoca, di tradurre il ritornello dallo spagnolo al napoletano. Gli americani hanno familiarità con lo spagnolo, non foss'altro che per ragioni di immigrazione è la seconda lingua in Usa, ma da noi un ritornello in spagnolo non avrebbe avuto senso. Le musiche sono rimaste direi inalterate, rispettando i suoni in nacchere e conga latino-americano.
Pancho Villa
a Durango
Avrebbe avuto
senso in napoletano, perché saremmo stati speculari al testo originale". Ecco allora “No allores, mi querida, / Dios nos vigila diventare un verosimile "nun chiagne Maddalena Dio ci guarderà", mentre Agarrame, mi vida diventa" si trasformerà in “strigneme Maddalena / 'sto deserto finirà", mantenendo così il senso del verso originale. La storia è quella di una coppia che fugge dopo che l'uomo ha commesso un omicidio, probabilmente senza averne l'intenzione. Vogliono raggiungere Durango a cavallo e l'uomo cerca di consolare la donna, che si dispera per la situazione. Le prospetta la fine del viaggio, quando arriveranno a Torreòn, come - il disco di Bob Dylan da cui tratta i loro antenati al seguito di Pancho Villa.
Messico, torero incornato

E' stata
una canzone contesa, 
forse per le lingue, per i dialetti, per i luoghi che chiama in causa e altro ancora. E' un brano che somiglia alla filastrocca "Volta la carta" un brano "popolare", dai toni all'incirca scozzesi, e ottimi violini in contralto, che favoleggia l'odissea e la tribolazione per portare a termine una storia d'amore con una certa Angiolina, impreziosendo una romantica fisarmonica che evidenzia l'azzeccato leit motiv dei ritornelli, creando sinfonie dai rimandi messicani, dove si dice ancora se ti piace il dolce, devi sopportare anche l’amaro. Lo diceva Amado Carrillo Fuentes, re del narcotraffico negli anni Novanta.
Avventura a Durango, Francisco Pancho Villa
 Nun             chiagne
Maddalena 
Avventura a Durango, lì andranno alla corrida e lui la sposerà i corredo di fiori bianchi e gialli, con meloni e noci di cocco con succo di cocco e avena di granchio. Ma la loro fuga viene interrotta da un colpo di fucile che colpisce l'uomo alla schiena e la canzone non dice come finirà la storia.
Puerta de Durango
Se riusciranno a respingere gli inseguitori o se la loro storia finirà lì, sulla strada per Durango, è lasciata alla fantasia dell’ascoltatore. Ma nell'aria si sente colpo di fucile, e Ramon ha nella schiena un dolore caldo. Suggerisce a Maddalena siediti qui, trattieni il fiato, forse non sono stato troppo scaltro, ammette amaramente Ramon. E la versione siciliana di De André riprende con un potente: "Non chiagne Maddalena, guarda bene da dov’è partito il lampo, miralo bene cerca di colpire potremmo non vedere più Durango. Svelta Maddalena prendi il mio fucile è il finale dove il protagonista muore e la sua donna incaricata di fare fuori e mirare bene il colpo, prima che sia lui a farlo contro noi"
Berremo, e
forte,
tequila! 
Si diceva che la traduzione è piuttosto fedele all'originale, con qualche variazione. All'inizio, per esempio, è inventato lo scambio della chitarra con un fucile e una pizza (nell'originale, si tratta di ricevere un rifugio e delle briciole di pane). La faccia insanguinata di Ramon si è trasformata nel suo collo insanguinato.
     A Durango!
Per la performance Avventura a Durango o Romance in Durango (per i puristi) di Bob Dylan d andrè. Faber ricevette diversi riconoscimenti, congratulazioni e felicitazioni, ma ovviamente il il commento fu più vibrante è quello che di Dylan ha rivolto a De André, soprattutto per l'ottima traslazione per l'Avventura a Durango in Messico dei due fuggitivi, dall'ambientazione tipo western e dalla musica di indubbio colore messicano (anche se i ritornelli sono cantati in napoletano).
La libertà è     quella del     viandante, 
del nomade, come anche nella dolcissima favola di "Sally", storia fatata di un bambino a cui la madre raccomanda di non giocare con gli zingari nel bosco, ma siccome "il bosco era scuro, l'erba già alta... lì venne Sally con un tamburello" sparisce e si unisce al loro vagabondare. La impreziosisce una romantica fisarmonica che sottolinea l'azzeccata melodia dei ritornelli. Lui è chi è stato legato a un palo dell'Hotel Supramonte dove ha visto una donna ed ha addolcito di fame e ha ascoltato i racconti dei banditi e ha conosciuto una loro cura che nessun detenuto di questo Paese ha provato. Lui è chi ha perdonato con gratitudine che l'aveva rapito. Lui è chi ha visto al collo di Teresa una lametta vecchia di cent'anni. Lui che mastica le acciughe e poi sputa.

Nella terra dove i nostri antenati
Il riferimento a Pancho Villa nella versione originale è più corposo, mentre nella traduzione lo si menziona solo come spettatore alla corrida. Francisco Pancho Villa (pseudonimo di José Doroteo Arango), eroe della rivoluzione messicana, combattente con i peones contro i latifondisti, era nato vicino a Durango, appunto, nel 1878.
Nella versione
di Dylan.
Si cita la sua famosa vittoria contro i federali a Torreòn: "Berremo tequila nella terra dove i nostri antenati / entrarono con Villa a Torreòn". Il tratto nervoso di penna sul foglio bianco. La scrittura collerica, scattante, agitata, rapida ed elegante (sia nel carattere a stampatello che in corsivo) di Dyaln, s'interrompe il testo di frequente, si cancella, fiorente, florido, controllato, misurato, lento, tardivo, pesante, prolisso, arzigogolato, lezioso, quieto, tenero e rilassato, sereno, tranquillo, olimpico, pacifico, placido, resi corregge, traccia segni su parole pastrocchiata tra un napoletano, un improvvisato latino, per ribasare il tutto al folk americano per cui la ripartenza è immediata.
Occhi smeraldini
di      ramarro
De André con il poeta e amico Riccardo Mannerini
Mannerini, un “grande” 
 sconosciuto
Il vestito da sposa e il relativo, implicito matrimonio sono diventati una più generica comunione sotto il velo. Il Dio di Dylan-Levy ha gli occhi di serpente Levy, tipici delle divinità religiose degli Aztechi, che in Messico sono diventati occhi smeraldini di ramarro. Infine, quando l'uomo è colpito, in Dylan il dolore che sente è "acuto" mentre in De André-Bubola è, molto più espressivamente"caldo". Variazioni minime a parte, l'adattamento piacque molto a Bob Dylan che scrisse un biglietto di apprezzamento alla casa editrice.